Dai Comitati Snoq Triveneto a tutti i comitati
Proposta nata all’incontro del 5 ottobre 2013
Comitati aderenti al Triveneto e che hanno partecipato alla
stesura
Cittadella,
Verona, Pordenone, Trentino, San Donà, Venezia, Vittorio Veneto, Padova, Udine
e Mogliano Veneto, Rovigo e Bolzano.
(Altri
comitati Triveneto in questa fase non attivi Belluno, Bassano, Ponte delle
Alpi, Treviso, Vicenza, Trieste, Rovereto)
Carissime, condividiamo con tutte
voi questa proposta, che nasce da una ricca e articolata discussione svoltasi
sabato 5 ottobre. Le posizioni iniziali si sono modificate e arricchite nel
corso del dialogo tra noi e speriamo possano essere utile spunto per l’assemblea
che ci accingiamo a svolgere.
Nodi da sciogliere che abbiamo posto in
discussione:
- livello territori: necessità di
maggiore condivisione delle buone pratiche e delle iniziative in modo da fare
sinergie, da aiutarci e sostenerci reciprocamente, quindi ottimo il trovarsi a
livello regionale e simili per similarità di territorio, importante conoscersi.
- livello nazionale: punti più
critici:
·
rapporti con istituzioni
·
comunicazione interna
·
comunicazione esterna
di
lungo periodo quotidiana
Questi problemi dipendono dalla
struttura e dai fini che daremo a Snoq quindi si chiede di anticipare al sabato
la discussione su “chi siamo e chi saremo” e “quale organizzazione darci” per
poi trattare la domenica la comunicazione e i temi su cui lavorare.
Punto 0:
Chiediamo al gruppo ODG di porre
il sabato la discussione sul futuro che desideriamo dare a snoq e di
conseguenza quale struttura esso debba avere e successivamente su quali temi
agire. (punto già accolto)
I punti per noi essenziali per il futuro di
Snoq sono:
1) RISPETTO, linguaggio, e modalità di relazione
interne. La nostra rete deve essere un luogo di confronto sereno, schietto,
trasparente, solo così potremo restare movimento, aperto a chiunque decida di
impegnarsi con noi nel rispetto della nostra carta d’identità in particolare
per le e i più giovani.
2) Rivolgere lo SGUARDO ai nostri comuni, o province, non sempre
all’agenda dettata dai quotidiani
nazionali. I nostri messaggi devono arrivare a tutte quelle donne,
uomini e ragazzi e bambini che nei nostri comuni sappiamo essere più lontani
dai nostri temi.
2) Come il 13 Febbraio e come sul
femminicidio vorremmo essere noi a DETTARE L’AGENDA. I nostri linguaggi, le
nostre riflessioni, le nostre proposte, quando sono condivise e ben costruire
sono in grado di essere dirompenti e di attrarre i media nazionali senza
doverli rincorrere nei loro temi quotidiani.
Non è necessario essere presenti su ogni
urgenza, se ci sono temi che ci dividono dobbiamo avere il tempo di
approfondirli. Sono preziose occasioni di crescita e confronto nei nostri
comitati, ma molte di noi sono alla prima esperienza politica, nel senso più
ampio del termine, quindi abbiamo bisogno di tempo e informazioni per maturare
la nostra posizione, non vogliamo prendere decisioni senza la necessaria
consapevolezza.
Possiamo lavorare in serenità,
con una programmazione consona al coinvolgimento dei nostri territori. Quindi
possiamo uscire con unità sui temi che hanno un consenso consolidato.
4) Stare sul LIVELLO CHE CI UNISCE. Noi stiamo sopra le virgole. Il salto di
qualità della nostra proposta, es il 13 tema dignità univa tutte, donne che ad
un livello più dettagliato si sarebbero divise su come dare dignità alle donne
ma sulla necessità di farne una questione urgente su cui impegnare il Paese
eravamo d’accordo tutti e tutte. Siamo contro i femminicidi, se non concordiamo
sul come risolvere il problema stiamo al livello superiore.
5) Lasciare il livello del CONFLITTO SULLE
VIRGOLE e sulle diverse posizioni dei partiti a chi ne fa parte. Noi
siamo un movimento ma anche una rete, possiamo attendere che parte di questa
rete, le parlamentari ad esempio, si scontrino anche duramente tra loro in
Parlamento, ed attendere l'esito per lavorare su quello che di buono la loro
elaborazione porterà, se non convergeranno in Parlamento troveremo noi da
fuori, fuori anche dalle loro dinamiche, il modo di ricondurre ad un livello
più alto e più forte di unione. Non vogliamo diventare la piazza di questo o
quel partito. Quindi non siano loro a portare noi nella mischia, ma noi a
portare loro in piazza tutte insieme, come il 13.
6) Alla proposta avanzata da Snoq
libere di settembre di essere comitati FEDERATI tra noi, poniamo TRE riserve:
- il logo, con il nome del singolo
comitato specificato, possa essere liberamente utilizzato dal singolo comitato,
nel rispetto della carta d'identità e dei temi decisi dall'assemblea nazionale.
- non vogliamo trovarci
“tirate” dai due comitati ex cp, la federazione riconosce pari
valore a tutti i comitati ed alle loro iniziative. esempi o Torino, ottimo lavoro su scuola,
quindi ripartire dai comitati territoriali e da quello che stanno facendo.
- L’UNANIMITA’ non deve essere un
pretesto perché ognuno abbia facoltà di veto, ma deve essere l’approccio con
cui ci relazioniamo tra noi, non cercare tra noi una sintesi di posizione molto
diverse, ma ASTRAZIONE al livello che ci unisce, esempio: Dignità non era il
minimo comun denominatore, ma la
PIU’ ALTA FORMA DI CONVERGENZA. Lo traduciamo in
“TENDENTE ALL’UNANIMITA’ “.
7) TENDERE ALL’UNANIMITA’ come
approccio e metodo di confronto tra noi. Non vogliamo che i comitati vengano
tirati ad accettare, con più o meno urgenza, adesioni a temi conflittuali.
Per fare questo la volontà di
tutte deve essere di voler capire ed incontrare le posizioni in campo per
capirle, per aprire la porta a chi la pensa diversamente. Questo per noi è il
modo per arrivare al livello che ci unisce.
Quindi no alla conta su ogni
comunicato stampa. No a prove di forza con i numeri, il nostro stile deve
essere diverso. Se emergono conflitti è segno che abbiamo bisogno di più tempo
per lavorare insieme ad alzare il livello del nostro intervento.
8) Non siamo TUTTOLOGIA, siamo una
rete, a volte parti di questa rete è giusto agiscano da sole in connessione con
noi ma è a volte più efficace e per noi meno disorientante se ad agire sono
solo parti della rete. Es di “Isolina e..”
9) Siamo un MOVIMENTO, non desideriamo
strutturarci come siamo un partito o un sindacato, siamo sempre aperti a nuovi
comitati come lo siamo a nuove aderenti ad ogni comitato, non temiamo i numeri
perché non parte da lì il nostro modo di confrontarsi.
In estrema sintesi:
·
rispetto reciproco in primis
·
o.d.g.: chi siamo e come intendiamo organizzarci
sono temi prioritari
·
federazione con correzioni
·
il lavoro sul territorio deve tornare
protagonista del confronto tra noi, sguardo ai territori, sinergie con gli
altri comitati.
·
evitare lo scontro, stare al livello che ci
tiene insieme ed elaborare bene prima di uscire, stare sul livello comune.
·
lavorare sul linguaggio.
·
Mantenere semplicità e trasparenza per restare
movimento, per essere accogliente per le giovani.
Ci vediamo a Roma!
Comitati snoq Triveneto
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