mercoledì 23 ottobre 2013

proposta su "modo di essere e di agire" del Triveneto per l'Assemblea Generale dei comitati SNOQ in Italia del 26-27 ottobre 2013



Dai Comitati Snoq Triveneto a tutti i comitati
Proposta nata all’incontro del 5 ottobre 2013
Comitati aderenti al Triveneto e che hanno partecipato alla stesura
Cittadella, Verona, Pordenone, Trentino, San Donà, Venezia, Vittorio Veneto, Padova, Udine e Mogliano Veneto, Rovigo e Bolzano.
(Altri comitati Triveneto in questa fase non attivi Belluno, Bassano, Ponte delle Alpi, Treviso, Vicenza, Trieste, Rovereto)
Carissime, condividiamo con tutte voi questa proposta, che nasce da una ricca e articolata discussione svoltasi sabato 5 ottobre. Le posizioni iniziali si sono modificate e arricchite nel corso del dialogo tra noi e speriamo possano essere utile spunto per l’assemblea che ci accingiamo a svolgere.
Nodi da sciogliere che abbiamo posto in discussione:
- livello territori: necessità di maggiore condivisione delle buone pratiche e delle iniziative in modo da fare sinergie, da aiutarci e sostenerci reciprocamente, quindi ottimo il trovarsi a livello regionale e simili per similarità di territorio, importante conoscersi.
- livello nazionale: punti più critici: 
·        rapporti con istituzioni
·        comunicazione interna
·        comunicazione esterna              
                                              di lungo periodo                                                                           quotidiana
Questi problemi dipendono dalla struttura e dai fini che daremo a Snoq quindi si chiede di anticipare al sabato la discussione su “chi siamo e chi saremo” e “quale organizzazione darci” per poi trattare la domenica la comunicazione e i temi su cui lavorare.

Punto 0:
Chiediamo al gruppo ODG di porre il sabato la discussione sul futuro che desideriamo dare a snoq e di conseguenza quale struttura esso debba avere e successivamente su quali temi agire. (punto già accolto)
I punti per noi essenziali per il futuro di Snoq sono:
1)  RISPETTO, linguaggio, e modalità di relazione interne. La nostra rete deve essere un luogo di confronto sereno, schietto, trasparente, solo così potremo restare movimento, aperto a chiunque decida di impegnarsi con noi nel rispetto della nostra carta d’identità in particolare per le e i più giovani.
2) Rivolgere lo SGUARDO  ai nostri comuni, o province, non sempre all’agenda dettata dai quotidiani  nazionali. I nostri messaggi devono arrivare a tutte quelle donne, uomini e ragazzi e bambini che nei nostri comuni sappiamo essere più lontani dai nostri temi.
2) Come il 13 Febbraio e come sul femminicidio vorremmo essere noi a DETTARE L’AGENDA. I nostri linguaggi, le nostre riflessioni, le nostre proposte, quando sono condivise e ben costruire sono in grado di essere dirompenti e di attrarre i media nazionali senza doverli rincorrere nei loro temi quotidiani.
 Non è necessario essere presenti su ogni urgenza, se ci sono temi che ci dividono dobbiamo avere il tempo di approfondirli. Sono preziose occasioni di crescita e confronto nei nostri comitati, ma molte di noi sono alla prima esperienza politica, nel senso più ampio del termine, quindi abbiamo bisogno di tempo e informazioni per maturare la nostra posizione, non vogliamo prendere decisioni senza la necessaria consapevolezza.
Possiamo lavorare in serenità, con una programmazione consona al coinvolgimento dei nostri territori. Quindi possiamo uscire con unità sui temi che hanno un consenso consolidato.
4) Stare sul LIVELLO CHE CI UNISCE.  Noi stiamo sopra le virgole. Il salto di qualità della nostra proposta, es il 13 tema dignità univa tutte, donne che ad un livello più dettagliato si sarebbero divise su come dare dignità alle donne ma sulla necessità di farne una questione urgente su cui impegnare il Paese eravamo d’accordo tutti e tutte. Siamo contro i femminicidi, se non concordiamo sul come risolvere il problema stiamo al livello superiore.
5) Lasciare il livello del CONFLITTO SULLE VIRGOLE e sulle diverse posizioni dei partiti a chi ne fa parte. Noi siamo un movimento ma anche una rete, possiamo attendere che parte di questa rete, le parlamentari ad esempio, si scontrino anche duramente tra loro in Parlamento, ed attendere l'esito per lavorare su quello che di buono la loro elaborazione porterà, se non convergeranno in Parlamento troveremo noi da fuori, fuori anche dalle loro dinamiche, il modo di ricondurre ad un livello più alto e più forte di unione. Non vogliamo diventare la piazza di questo o quel partito. Quindi non siano loro a portare noi nella mischia, ma noi a portare loro in piazza tutte insieme, come il 13.
6) Alla proposta avanzata da Snoq libere di settembre di essere comitati FEDERATI tra noi, poniamo TRE riserve:
- il logo, con il nome del singolo comitato specificato, possa essere liberamente utilizzato dal singolo comitato, nel rispetto della carta d'identità e dei temi decisi dall'assemblea nazionale.
- non vogliamo trovarci “tirate” dai due comitati ex cp, la federazione riconosce pari valore a tutti i comitati ed alle loro iniziative.  esempi o Torino, ottimo lavoro su scuola, quindi ripartire dai comitati territoriali e da quello che stanno facendo.
- L’UNANIMITA’ non deve essere un pretesto perché ognuno abbia facoltà di veto, ma deve essere l’approccio con cui ci relazioniamo tra noi, non cercare tra noi una sintesi di posizione molto diverse, ma ASTRAZIONE al livello che ci unisce, esempio: Dignità non era il minimo comun denominatore, ma la PIU’ ALTA FORMA DI CONVERGENZA. Lo traduciamo in “TENDENTE ALL’UNANIMITA’ “.
7) TENDERE ALL’UNANIMITA’ come approccio e metodo di confronto tra noi. Non vogliamo che i comitati vengano tirati ad accettare, con più o meno urgenza, adesioni a temi conflittuali.
Per fare questo la volontà di tutte deve essere di voler capire ed incontrare le posizioni in campo per capirle, per aprire la porta a chi la pensa diversamente. Questo per noi è il modo per arrivare al livello che ci unisce.
Quindi no alla conta su ogni comunicato stampa. No a prove di forza con i numeri, il nostro stile deve essere diverso. Se emergono conflitti è segno che abbiamo bisogno di più tempo per lavorare insieme ad alzare il livello del nostro intervento.
8) Non siamo TUTTOLOGIA, siamo una rete, a volte parti di questa rete è giusto agiscano da sole in connessione con noi ma è a volte più efficace e per noi meno disorientante se ad agire sono solo parti della rete. Es di “Isolina e..”
9) Siamo un MOVIMENTO, non desideriamo strutturarci come siamo un partito o un sindacato, siamo sempre aperti a nuovi comitati come lo siamo a nuove aderenti ad ogni comitato, non temiamo i numeri perché non parte da lì il nostro modo di confrontarsi.

In estrema sintesi:
·         rispetto reciproco in primis
·         o.d.g.: chi siamo e come intendiamo organizzarci sono temi prioritari
·         federazione con correzioni
·         il lavoro sul territorio deve tornare protagonista del confronto tra noi, sguardo ai territori, sinergie con gli altri comitati.
·         evitare lo scontro, stare al livello che ci tiene insieme ed elaborare bene prima di uscire, stare sul livello comune.
·         lavorare sul linguaggio.
·         Mantenere semplicità e trasparenza per restare movimento, per essere accogliente per le giovani.

Ci vediamo a Roma!
Comitati snoq Triveneto

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