mercoledì 7 marzo 2012

Iniziativa contro le dimissioni in bianco.

COMUNICATO STAMPA

         Fra pochi giorni gli organi di informazione locale e nazionale daranno grande spazio alla ricorrenza dell'8 marzo, rievocando i grandi passi in avanti compiuti sulla strada dell'emancipazione femminile ed i tanti problemi ancora aperti .

         Un'attenzione che avrà lo spazio di una giornata. Troppo poco se si considerano  le  tante criticità  presenti  che impediscono,  ancora oggi, alle donne di esercitare pienamente il  diritto di cittadinanza.

         Ne vogliamo ricordare una che è stata oggetto di discussione durante la riunione  svoltosi venerdì 2 marzo u.s. alla presenza di associazioni , sindacati e partiti politici  del nostro territorio quali la Cgil, l'associazione Se non ora quando, le donne del Partito democratico e di Sinistra Ecologia e  Libertà ed è rappresentata dalla difficile situazione del mercato del lavoro che penalizza in maniera preponderante le donne.

            Secondo i dati Istat il tasso di occupazione nel 2010 raggiunge nella nostra provincia il 55,5% delle donne , mentre il tasso di inattività sfiora il 40% .

         Nel progetto Italia 2020- Programma di azioni per l'inclusione delle donne nel marcato del lavoro- predisposto dai precedenti Ministri Carfagna e Sacconi venivano riportati  i dati del Rapporto CNEL sul mercato del lavoro 2008-2009.

         Dagli stessi emerge come il tasso di occupazione femminile  vari a seconda delle diverse condizioni famigliari e delle classi di età, passando dal 77% nelle coppie senza figli,  nella fascia di età dai 25 ai 34 anni, al 52% nelle coppie con figli , al 61% nel caso di monogenitore femminile.

         Una dato che non dovrebbe stupire considerato che il nostro Paese è ben lontano dal raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Comunità Europea per quanto riguarda ad esempio i servizi per l'infanzia, una carenza  che si accompagna alla presenza di costi elevati.   
               
         Ma non basta. Preoccupa leggere come ben ottocentomila madri nel biennio 2008-2009 abbiano dichiarato che , nel corso della loro vita lavorativa, in occasione di una gravidanza, sono state licenziate o messe in condizione di doversi dimettere.
Il dato emerge dall'ultimo rapporto Istat che sottolinea come le interruzioni del rapporto di lavoro legate ad un figlio si mantengano a livelli vicini al 15%.

         E' necessario allora accellerare e mettere in campo azioni concrete che consentano di   non sacrificare le potenzialità di metà della popolazione : è uno spreco, questo, che una società in affanno come la nostra non può permettersi.

         Fra le tante azioni concrete c'è certamente quella del ripristino della legge  188/2007 la quale prevedeva che la lettera di dimissioni venisse presentata dalla lavoratrice su appositi moduli disponibili presso le direzioni provinciali del lavoro, gli uffici comunali o i centri per l'impiego.

         L'obiettivo era quello di impedire la firma, al momento dell'assunzione,di lettere di licenziamento senza data, da usare come arma di ricatto o come strumento per aggirare le leggi che tutelano la maternità.

         Una norma, questa, che ha avuto purtroppo una vita breve: con il Decreto legge n.122 del 25 giugno 2008, infatti, il neo-eletto Governo Berlusconi provvedeva alla sua soppressione.

         Condividiamo, pertanto, l'iniziativa denominata “ 188 donne per la legge 188” promossa da alcune donne del sindacato, della società civile, del giornalismo, delle politica con la quale si  vuole sollecitare i vari soggetti istituzionali ad assumere un impegno per un intervento legislativo urgente ed efficace contro le dimissioni in bianco.   

         Pensiamo che il futuro del Paese possa partire anche da questo atto concreto e simbolico, dal ripristino della dignità e civiltà del lavoro, perchè le donne non continuino ad essere cittadine diseguali cui si chiede di pagare costi aggiuntivi per la propria disuguaglianza.

         Ed è per questo che tutte assieme solleciteremo un incontro con il Prefetto di Pordenone al quale chiederemo di trasmettere una lettera indirizzata al ministro Fornero. Al Ministro del Lavoro ed ai vari soggetti istituzionali rivolgiamo la richiesta di riportare al centro del dibattito politico la condizione femminile iniziando dal ripristino della cosiddetta legge contro le dimissioni in bianco.

         Ci sembra, questo, un bel modo di ricordare, senza retorica, la ricorrenza dell'8 marzo ed in questo senso intendiamo impegnarci tutte assieme.

Pordenone  5 Marzo 2012


Cgil, Sinistra Ecologia e Libertà, Partito democratico, Italia Dei Valori, Voce donna, Comitato Se non ora Quando
Pordenone   

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