La Regione
Friuli Venezia Giulia avrebbe una buona occasione per aggiungere al
merito di aver ridotto i propri consiglieri, anche il merito di
essersi adeguata alla normativa nazionale introducendo per le
prossime elezioni di aprile la doppia preferenza di genere . La
proposta di legge è stata presentata ma non è passata in
discussione all'aula. Mancano pochi consigli regionali prima delle
elezioni e non bisogna permettere che continui la vergogna di
un'assemblea quasi senza
rappresentanti femminili (3 su 60). Dallo scorso anno le donne della
regione e la Commissione Regionale per le Pari Opportunità si sono
attivate per raccogliere le firme per chiedere l'introduzione di
questa norma che ormai è legge dello stato per tutte le altre
amministrazioni italiane, ma che nella nostra regione a statuto
speciale richiede una legge regionale. E’ necessario a mio parere
premere con tutti i mezzi che abbiamo perché venga messa all'ordine
del giorno questa legge prima che sia troppo tardi. Bisogna far
capire che la mancata introduzione della preferenza di genere in
Friuli Venezia Giulia può avere conseguenze elettorali negative per
le forze politiche che la osteggeranno e ne impediranno la
discussione ed approvazione, visto che l'unica corda sensibile ora è
quella elettorale. Le forze politiche dovrebbero esprimersi
chiaramente su questo fronte. Se a livello nazionale tutte le
amministrazioni locali dovranno seguire questa norma che favorisce
la pari rappresentanza di genere , perché il Friuli Venezia Giulia
deve rischiare di essere la regione più maschilista della penisola?
Non credo che le donne siano disposte sempre ad accettare di non
essere rappresentate. Soprattutto in questa situazione politica in
cui si sente un vivo desiderio di cambiamento , una maggiore
presenza delle donne sarebbe già di per sé una svolta . E’
urgente pretendere che questa legge venga approvata ora e che si
apra un dibattito delle forze politiche sui mezzi comunicazione.
Sarà interessante il dibattito perché la proposta è trasversale
alle forze politiche e quindi non pare che ci possano essere
posizioni di schieramento , ma solo di convenienza o di ostilità
nei confronti del genere femminile . Bruna
Braidotti consigliera commissione regionale pari opportunità Fvg e
rappresentante per l’Italia del Women Playwrights International
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