giovedì 30 maggio 2013

La Camera approva all’unanimità la Convenzione di Istanbul. Boldrini: “Segnale importante”


da La Repubblica, 29 maggio 2013
ROMA – Cinquecentoquarantacinque sì contro la violenza sulle donne. Nel giorno dell’addio a Fabiana, massacrata e uccisa a 16 anni dal fidanzato, i deputati della Camera, ricordandola in tutte le dichiarazioni di voto, hanno ratificato all’unanimità la convenzione del Consiglio d’Europa siglata a Istanbul nel 2011 «per la prevenzione e la lotta alla violenza nei confronti sulle donne e la violenza domestica». «Una ratifica doverosa che non lenisce il senso di angoscia pensando alla vita spezzata di Fabiana e di tutte le donne vittime di femminicidio », ha sottolineato da Corigliano la ministra alle Pari Opportunita Josefa Idem. «Un segnale importante arrivato nel giorno dei funerali di Fabiana», ha detto Laura Boldrini, presidente della Camera.
La Convenzione è il primo strumento internazionale che crea un quadro giuridico completo per proteggere le donne contro ogni violenza. Un provvedimento che ora dovrà passare al vaglio del Senato e che per essere vincolante dovrà essere ratificato da almeno dieci Stati: l’Italia è il quinto, dopo Montenegro, Albania, Turchia e Portogallo. Senza
contare che, per diventare effettivo, dovrà essere finanziato dal governo altrimenti resteranno
solo parole, come hanno ricordato diversi deputati bipartisan parlando dei centri antiviolenza chiusi per mancanza di fondi.
Composta di 81 articoli la Convenzione considera la violenza sulle donne — da quella psicologica a quella fisica ed economica: dallo stalking all’infibulazione — alla stregua di una violazione dei diritti umani. Tra gli obiettivi quello di predisporre «un quadro globale di politiche e misure di protezione e di assistenza delle vittime e di promuovere la cooperazione internazionale. I Paesi che sottoscrivono la Convenzione dovranno promuovere e tutelare il diritto di tutti a essere liberi dalla violenza, nella vita pubblica e privata. Condannano ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne e adottano misure legislative per prevenirla. Prevedendo sanzioni, abrogando leggi e pratiche che discriminano le donne. Oltre a varare misure legislative destinate a «prevenire, indagare, punire i responsabili e risarcire le vittime di atti di violenza».

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