giovedì 23 gennaio 2014

Legge elettorale: Italicum non va bene



La proposta di legge elettorale appena depositata, il cosiddetto Italicum, viene meno all’ impegno che  gran parte dei partiti avevano assunto  di dare maggiore rappresentatività al Parlamento, e quindi di assicurare una presenza paritaria di uomini e donne.  Si è lasciato intendere all’opinione pubblica che veniva rispettato il principio della parità,ma in realtà non è così: c’è un trucco. Poiché non è prevista l’alternanza dei due generi, il 50 e 50  a livello circoscrizionale risulta puramente formale,  e le donne elette saranno ben poche. Chiediamo a tutte le forze presenti in parlamento, alle parlamentari di tutti gli schieramenti di tenere fede agli impegni assunti  assicurando nella legge che sarà approvata l’alternanza di genere nelle liste ed anche tra i capilista. 
Se Non Ora quando?


 
 






 Documento bipartisan deputate: in Italicum 50% capolista donne
"Bisogna cambiare norme testo su parità di genere"

Roma, 23 gen. (TMNews) - "Le norme contenute nel testo di
proposta di riforma della legge elettorale che riguardano la
parità di genere vanno cambiate. L'affermazione del principio
della parità tra uomini e donne nelle candidature è sicuramente
un fatto nuovo e importante, anche perché è prevista
l'inammissibilità della lista in caso di violazione della norma.
Ma enunciare il principio è condizione necessaria ma non
sufficiente se vogliamo compiere un salto di qualità nelle regole
per applicare davvero l'articolo 51 della nostra Costituzione.
Bisogna quindi affrontare senza riserve il tema dell`alternanza
di genere tra singole candidature e prevedere che i capilista
siano al 50 per cento donne". Lo hanno dichiarato in una nota
congiunta le deputate Roberta Agostini (Pd), Dorina Bianchi
(Ncd), Elena Centemero (Fi), Titti Di Salvo (Sel), Pia Locateli
(Psi), Gea Schirò (Pi), Irene Tinagli (Sc).

"Lavoreremo nel corso del dibattito parlamentare - è scritto
ancora nel documento- per modificare il testo attraverso la
presentazione di emendamenti. Non si tratta di una questione di
quote ma di un salto di qualità, di un avanzamento della nostra
democrazia".

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