venerdì 26 luglio 2013



COMUNICATO STAMPA: IL CDA del Verdi

Questa non è un territorio per le donne!
E’ l’unica amara constatazione delle aderenti al movimento SE NON ORA QUANDO di fronte alla nomina del nuovo CDA del teatro Verdi di Pordenone. Alla guida del Verdi, Giovanni Lessio e nel
nuovo cda il giornalista ex presidente dell’associazione culturale Thesis Nico Nanni (nominato dal Comune di Pordenone, uscente Mario Puiatti); l’assessore provinciale Michele Boria (per la Provincia di Pordenone, uscente Lorenzo Cella); il sovrintendente del Teatro Verdi di Trieste Claudio Orazi (per il Teatro Verdi di Trieste; uscente Fulvio Lizzul); Mario Puiatti (per la Regione; uscente Romanina Santin).
Ci si sono messi in tre: Sindaco, Presidente della Provincia e Presidente della Regione per disattendere un Decreto presidenziale che prevede gli equilibri di genere nelle nomine, attuando in certi casi un balletto sospetto di incroci di cariche ai soliti noti.

E’ possibile che non cambi niente in favore della parità di rappresentanza nemmeno quando ci sono norme che la tutelano? O forse i risultati delle ultime elezioni che hanno visto aumentare la presenza femminile nelle istituzioni sono considerate “contentino” bastevole a tacitare ogni altra pretesa di equilibrio fra i generi?
Ricordiamo qui di seguito cosa prevedono le norme vigenti, riservandoci di procedere con esposti a chi di dovere, se la situazione non verrà rapidamente sanata.
IlDecreto del Presidente della Repubblica n. 251 del 30 novembre 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 28 gennaio 2013, in ottemperanza a quanto previsto dall’articolo 3 della legge 12 luglio 2011, n. 120, stabilisce  i termini e le modalità di attuazione della disciplina concernente la parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo delle società, costituite in Italia, controllate ai sensi dell’articolo 2359 codice civile dalle pubbliche amministrazioni:
le società costituite in Italia non quotate controllate ai sensi dell’articolo 2359 (primo e secondo comma) del codice civile da pubbliche amministrazioni  dovranno prevedere nei propri statuti che la nomina degli organi di amministrazione e di controllo sia effettuata secondo modalità tali da garantire che il genere meno rappresentato ottenga almeno un terzo di ciascun organo sociale (articolo 2 DPR. 251/2012);
il criterio delle c.d "quote" si applica solo per tre mandati consecutivi a partire dal primo rinnovo successivo alla data di entrata in vigore del menzionato DPR  251/2012 (12 febbraio 2013) e che per il primo mandato la quota riservata al genere meno rappresentato è pari ad almeno un quinto ( 20%) del numero dei componenti dell’organo (articolo 3 DPR 251/2012), mentre per i successivi mandati la quota da riservare al genere meno rappresentato è pari ad un terzo (33%);
qualora venga accertato il mancato rispetto della quota, il Presidente del Consiglio dei Ministri o il Ministro delegato per le pari opportunità diffida la società a ripristinare l’equilibrio tra i generi entro 60 giorni e in caso di inottemperanza alla diffida è fissato un ulteriore termine di 60 giorni decorso il quale, ove la società non provveda ad adeguarsi, i componenti dell’organo decadono.

Nessun commento:

Posta un commento