Per iniziativa di Sara Rocutto, giovane ingegnere
elettronico e attivista dell’Anpi, la festa della donna dell’8 marzo ha
visto un’iniziativa di alto valore simbolico, abbinata a un
particolare...
Le vicende di Angioletta delle Rive sono emerse dall’Archivio arcivescovile di Udine, grazie al saggio di Ornella Lazzaro, pubblicato nel 1992 dalla Biblioteca dell’immagine per la collana “Frammenti di storia”, diretta da Aldo Colonnello. La tragedia di Angioletta s’intreccia con le vicende della comunità pordenonese del ’600, in cui agiscono autorità ecclesiastiche e civili intolleranti, nobili e popolani integralisti e superstiziosi, delatori e vittime del sistema repressivo dell’Inquisizione. «Portando i fiori ad Angioletta – sostiene Sara Roccutto – si ricorda un pagina di storia segnata da persecuzioni e intolleranza e si rende omaggio a tutte le donne vittime della violenza. L’emancipazione delle donne può aiutare il mondo a debellare guerre, intolleranza, emarginazione e razzismo. Speriamo di essere sempre più numerosi nel ricordare, non soltanto ogni 8 marzo, Angioletta delle Rive».
All’appuntamento sono intervenuti Flavio Moro, assessore pordenonese alle pari opportunità, che si è impegnato per la manutenzione del monumento, Cristina Querin, assessore al turismo e commercio di Maniago, Federica Della Rosa, segretaria del Pd di Chions e Pravisdomini, Giuseppe Mazzon, rappresentante dei lavoratori Ideal Standard, Sonia Sfreddo del movimento delle donne “Se non ora quando”, Giacomo Bet dell’Anpi provinciale. Articolo di Cescut Sigfrido
Dal Messaggero Veneto 9.3.14
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