giovedì 27 dicembre 2012

L’AMACA del 27/12/2012 (Michele Serra).

Senza saperlo e senza volerlo il parroco di San Terenzo, don Piero Corsi, ha fornito ai suoi compaesani (e attraverso i media all´Italia intera) una spiegazione schietta ed esauriente delle cause del femminicidio. Gli uomini uccidono le donne perché hanno, delle donne, la medesima concezione che ne ha don Piero. Le pensano obbedienti e sottoposte, prive di qualunque autonomia al di fuori del recinto ideologico nel quale i loro proprietari maschi le confinano. Le pensano puttane se non assoggettate a un marito e a una famiglia, se non abbastanza castigate e remissive. Le pensano indegne se non devote ai fornelli, alla cura dei maschi di casa, al servizio di chi le protegge se obbediscono, le offende e le malmena se disobbediscono.
Tutto questo don Piero lo spiega con magistrale rozzezza: donne, se non obbedite poi non lamentatevi quando qualcuno vi punisce, vi mette le mani addosso, vi uccide. Piuttosto che intimare a don Piero di tacere, le varie associazioni che tutelano i diritti delle persone, e in specie delle donne, dovrebbero chiedergli di parlare ancora, di scrivere ancora. In poche righe, spiega l´odio per le donne meglio di un manuale di criminologia.
Da La Repubblica del 27/12/2012.
Don Piero Corsi
IL TESTO DEL VOLANTINO

La lettera affissa nella bacheca della Chiesa è stata ritirata. In quello scritto, don Piero Corsi attaccava le donne e le loro "responsabilità" nel caso di omicidi, stupri e violenze sessuali. La sua tesi è semplice: "Colpa della donna che provoca con abiti succinti". Nel documento si legge, testualmente: "Femminicidio: le donne facciano autocritica, quante volte provocano?" o, ancora: "Le donne cadono nell'arroganza e si sentono indipendenti" o, ancora: "Donne e ragazze in abiti succinti provocano gli istinti, facciano un sano esame di coscienza: forse ce lo siamo andato a cercare".

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