Nelle
vicende più tristi e più pesanti da digerire, sia in quelle narrate che
in quelle reali, spesso non si vede l’ora di arrivare alla fine della
storia. Il punto definitivo sull’omicidio di Stefania Noce, studentessa
dell’Università di Catania assassinata nel dicembre 2011, è stato posto
oggi con la sentenza definitiva del tribunale di Caltagirone. Condannato all’ergastolo l’ex fidanzato Loris Gagliano,
colpevole del duplice accoltellamento di Stefania e del nonno Paolo
Miano. In più, il tentato omicidio di Gaetana Ballirò, nonna di Stefania
rimasta ferita nell’accaduto.
E’ passato poco più di un anno e mezzo da quel tragico 27 Dicembre 2011 che ha fatto gelare il sangue a tutti i colleghi di Lettere e ai concittadini di Licodia Eubea. Mentre la macchina giudiziaria portava avanti il processo con rito abbreviato, numerose sono state tante le iniziative per non dimenticare Stefania. L’Università di Catania le ha intitolato un’aula dell’ex monastero dei Benedettini (che ospita proprio la facoltà di lettere) e ha conferito ai familiari un attestato di benemerenza per l’impegno dimostrato negli studi. Fuori dalle aule universitarie, più di una fiaccolata in suo onore è stata organizzata dall’associazione “Senonoraquando”. Perchè Stefania Noce è stata solo una delle tante vittime di femminicidio. Semplicemente la più vicina e la più benvoluta dal nostro ateneo.
E’ passato poco più di un anno e mezzo da quel tragico 27 Dicembre 2011 che ha fatto gelare il sangue a tutti i colleghi di Lettere e ai concittadini di Licodia Eubea. Mentre la macchina giudiziaria portava avanti il processo con rito abbreviato, numerose sono state tante le iniziative per non dimenticare Stefania. L’Università di Catania le ha intitolato un’aula dell’ex monastero dei Benedettini (che ospita proprio la facoltà di lettere) e ha conferito ai familiari un attestato di benemerenza per l’impegno dimostrato negli studi. Fuori dalle aule universitarie, più di una fiaccolata in suo onore è stata organizzata dall’associazione “Senonoraquando”. Perchè Stefania Noce è stata solo una delle tante vittime di femminicidio. Semplicemente la più vicina e la più benvoluta dal nostro ateneo.
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