Le rassicurazioni ricevute dall'Azienda
sanitaria in merito ad un mantenimento dei servizi del consultorio di Pordenone
in un'unica sede, pur rappresentando un passo in avanti, non è sufficiente.
E' certamente importante che non si proceda ad una
sua polverizzazione sul territorio, scelta che avrebbe snaturato la
funzione dei consultori stessi . Gli operatori potranno, insomma ,continuare a lavorare in èquipe ( compreso il servizio
adozioni per il quale si prospettava una sua localizzazione anche se temporanea
in altra sede), ma, lo ripetiamo, non basta.
Occorre che questi importanti presidi
vengano non solo difesi , ma anche
rivitalizzati nella loro funzione di tutela della salute delle donne.
E' con questo obiettivo che un gruppo
di donne appartenenti a partiti politici, organizzazione sindacali ed
associazioni del territorio hanno chiesto un incontro con il direttore
dell'Azienda sanitaria.
L'obiettivo era quello di porre
l'accento su alcune problematiche affinchè le stesse diventassero parte
integrante dell'attività di programmazione dell'Azienda sanitaria per il 2013.
Fra le priorità la necessità di
garantire un servizio di prevenzione rivolto alle donne di tutte le fasce di
età, diversamente da quanto inizialmente dichiarato dal Direttore generale
Tonutti che riteneva improprio l'accesso delle donne anziane al consultorio.
Un'interpretazione non suffragata dalla normativa nazionale e regionale che
poneva limiti , questi sì impropri, alla risposta dei bisogni di salute dell'utenza
femminile.
L'altra priorità, poi, era sta
individuata nell'attività di prevenzione rivolta agli adolescenti ed ai
preadolescenti nel campo dell'educazione sessuale e della procreazione
responsabile.
Occorre essere presenti nei luoghi
formali e informali dove i giovani si incontrano e dunque le scuole in primo
luogo, ma anche gli spazi giovani od altro, utilizzando le forme di
comunicazione più diffuse fra gli stessi.
Su questi argomenti le donne presenti
alla riunione (svolta il 19 luglio u.s.) hanno incontrato l'attenzione
dell'Azienda sanitaria che si è peraltro impegnata ad individuare modalità organizzative che
consentano una continuità delle prestazioni a carattere ginecologico da parte del medesimo professionista,ad
avviare un percorso di omogeneizzazione dei servizi partendo dalle realtà che
registrano maggiori sofferenze, a rivedere
il calendario degli appuntamenti dello screening ( pap-test) in maniera
tale da garantire una maggiore cura nell'attività di prevenzione del consultorio.
L'incontro si è concluso, inoltre, con
l'impegno dell'Azienda a confrontarsi
sul cosiddetto Progetto Consultorio ,
prima della sua stesura definitiva.
Sarà ,questa l'occasione per poter
raccogliere le proposte del territorio attraverso una partecipazione attiva
della rappresentanza delle donne e delle loro associazioni.
Insomma, è un arrivederci a settembre,
quando potremo concretamente misurare l'attenzione dell'Azienda sanitaria sul
tema della salute delle donne.
Pordenone 26 luglio 2012
Cgil, Voce Donna, Se Non Ora Quando,Partito
Democratico,Sinistra Ecologia e Libertà,Rifondazione Comunista, Italia dei
Valori
Pordenone
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