Il movimento SE NON ORA QUANDO di Pordenone si unisce
all’appello di quanti
chiedendo l’approvazione della Proposta di Legge
Regionale n. 215 del 2012, sulla Doppia Preferenza di Genere.
Al momento la proposta di legge è stata
sottoscritta da 26 Consiglieri, ovvero tutta l’opposizione, più Mara Piccin
(Lega Nord) e Luigi Ferone (Pensionati), ma servono almeno 31 voti favorevoli
affinché la proposta diventi legge.
Lo SNOQ, che ha attivamente partecipato alla
raccolta delle firme per la presentazione della proposta, ha visto molte donne
dichiaratamente appartenenti allo schieramento dei partiti della maggioranza
regionale aderire all’iniziativa e pertanto si chiede come esse possano
sopportare di essere così palesemente ignorate dai consiglieri regionali eletti
anche con i loro voti.
Ma in particolare si chiede se i voti femminili
nel centro-destra contino così poco da poterci rinunciare o se anche per le
donne, come per tanti uomini della compagine di maggioranza, le questioni di
genere siano secondarie rispetto ad altri interessi.
Forse, dopo tanti anni di lotte femminili, è ora
che tutte le donne facciano delle questioni di genere una priorità nei criteri
di scelta politica, ponendo degli aut aut
definitivi a quanti le rappresentano, i quali, a parole in varie
occasioni si sono detti solidali con queste problematiche, ma fino ad ora si
sono sottratti ad ogni soluzione in vista di momenti decisivi.
Lo Snoq di Pordenone, ritenendo che l’approvazione
della Proposta di Legge Regionale n. 215 sia assolutamente cruciale per poter avviare
efficaci politiche di genere, specie in momenti di crisi economica in cui
rischiano di prevalere i soliti interessi dei soliti poteri forti a scapito di
ogni istanza di rinnovamento, ritenendo altresì che le donne possano
rappresentare forze innovative che
ostacolino la deriva dell’antipolitica, si impegna a fornire ogni supporto a quante,
deluse dalle politiche dei nostri rappresentanti regionali, intenderanno
avviare nella prossima campagna elettorale iniziative di disturbo o di
alternativa politica (potremmo pensare a liste autonome).
Si auspica, nel frattempo, che partiti e
consiglieri di centro-destra rivedano le loro posizioni dimostrando rispetto e
considerazione per le loro molte elettrici che si identificano in provvedimenti
non più procrastinabili per la dignità politica delle donne.
Pordenone 6 agosto 2012
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