lunedì 18 giugno 2012

Assessorato, le donne bacchettano il sindaco


Sabato 16 Giugno 2012, dal Gazzettino
L'addio dell'assessore comunale Chiara Mio e la corsa alla sua doppia poltrona ha scatenato il putiferio nel mondo politico, superando però di molto le previsioni. Una dichiarazione del sindaco Claudio Pedrotti ha infatti mandato su tutte le furie il comitato «Se non ora quando» di Pordenone, offeso dalla battuta sulle «donne panda». La frase incriminata non lascia spazio ai dubbi: «Non è necessario che sia una donna». «Il sindaco non pone condizioni nemmeno di genere» taglia corto la responsabile Sonia Sfreddo. E ancora: «Non dobbiamo tutelare i panda, come per dire - continua la Sfreddo - che non sarà il genere il criterio che farà la differenza. L'importante è che sia una persona in grado di occuparsi del bilancio». Il comitato rinvia al mittente l'insinuazione di incompetenza tutelata che il concetto esprime, ritenendo che chi amministra i beni pubblici dovrebbe conoscere e avere a disposizione le risorse umane migliori. «Se questo non accade non può che essere per una carenza di chi oggi detiene responsabilità pubbliche (partiti, governanti, pubblici amministratori) che non vanno a cercare veramente le competenze o, peggio ancora, forniscono un'immagine dei meccanismi di potere che allontana dalla partecipazione i cittadini e le cittadine migliori. Ricordiamo al sindaco Pedrotti che i dati statistici della Banca d'Italia e dell'Istat affermano che le donne si laureano meglio e in più breve tempo rispetto agli uomini. Nelle amministrazioni di varie importanti città italiane dove operano le donne si ha un incremento delle competenze complessive dell'amministrazione in forza di una maggiore sensibilità sociale oltre che per una capacità di saper far quadrare i conti, fare scelte sulle priorità, fare squadra». Alle ragazze di «Se non ora quando» le frasi non vanno proprio giù: «Pedrotti non considera che già da tempo le donne della città sono in attesa del bilancio di genere cui egregiamente potrebbe lavorare una donna».

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