In merito a quanto espresso nell’articolo pubblicato
dal Messaggero Veneto, del 13 giugno scorso, sulla questione assessorati
all’Istruzione e al Bilancio nel Comune di Pordenone che in piccola parte,
riportiamo:
..“Non è necessario che sia una donna”. Il sindaco non pone
condizioni, nemmeno di “genere”. «Non dobbiamo tutelare i panda» dice con una
battuta che sta a dire che non sarà il genere il criterio che farà la
differenza. «L’importante è che sia una persona in grado di occuparsi del
bilancio»...
Su tale
dichiarazione lo Snoq di Pordenone, vuole rinviare al mittente l’insinuazione
di incompetenza tutelata che il concetto esprime, ritenendo che chi amministra
i beni pubblici dovrebbe conoscere ed avere a disposizione le risorse umane
migliori. Se questo non accade non può che essere per una carenza di chi oggi
detiene responsabilità pubbliche (partiti, governanti, pubblici
amministratori), i quali o non vanno a cercare veramente dette competenze o,
peggio, forniscono un’immagine dei meccanismi di potere che allontana dalla
partecipazione i cittadini e le cittadine migliori.
Ricordiamo al Sindaco che i dati statistici della Banca d’Italia e
dell’Istat affermano che le donne si laureano meglio e in più breve tempo degli
uomini costituendo più della maggioranza del totale dei laureati, e che, nelle
amministrazioni di importanti città italiane dove operano le donne si ha un incremento
delle competenze complessive dell’amministrazione per maggiore sensibilità sociale, per capacità di saper far quadrare i
conti, di fare scelte sulle vere priorità, di
fare squadra, per proposte di innovazione per una democrazia paritaria
pienamente realizzata.
Tenga conto il Sindaco, poi, che già da tempo le donne
della città sono in attesa del bilancio di genere cui egregiamente potrebbe
lavorare una donna, soprattutto tenendo conto che un assessore, più che essere
un tecnico di bilancio (a meno che il Comune non intenda risparmiare eliminando
dirigenti e segretario), deve avere chiare le politiche cui esso deve
ispirarsi.
La portavoce del comitato SNOQ di Pordenone Sonia
Sfreddo
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