domenica 15 aprile 2012

Inchieste che danno voce alle donne Nella giornata conclusiva del festival pordenonese un intero pomeriggio dedicato alla condizione femminile

Lunedì 16 Aprile 2012,  da Il Gazzettino
«Ci avete educato alla libertà, al rispetto di noi stesse, siamo andate nel mondo piene delle vostre aspettative. Solo che fuori non ne sapevano niente e tutto andava nel solito, vecchio modo». Sono le accuse che la giovane protagonista della piece teatrale Libere della regista Cristina Comencini, proiettata ieri al Festival Le voci dell’inchiesta di Pordenone, una trentenne in crisi di identità interpretata dall’attrice Isabella Aragonese, rivolge all’altra protagonista, Lunetta Savino, nei panni di una ex militante del movimento femminista degli anni ‘70. Un dialogo tra donne di diverse generazioni in cui emerge come la spinta al cambiamento della coscienza femminile non abbia in realtà portato nella società i frutti sperati. L’Italia, ancora oggi, non è un paese per donne. A esserne convinta è Francesca Izzo, intervenuta nel dibattito che è seguito sul tema “Donne & lavoro oggi”, rappresentante nazionale del movimento “Se Non Ora Quando”, lanciato in tutta Italia a seguito degli scandali sessuali che hanno interessato esponenti della politica italiana per risvegliare le coscienze sulla dignità e i bisogni della donna. «La grande sofferenza delle donne tra i 25 e i 40 anni oggi in Italia è l’impossibilità di programmare la maternità e la costruzione di una famiglia a causa dell’assenza o precarietà del lavoro - ha detto la Izzo - Occorre fare maggiore pressione sui nostri governi affinché la tutela del lavoro delle donne e le esigenze delle mamme lavoratrici diventino una priorità dell’agenda politica, perché c’è in gioco il futuro stesso del paese”. A dare un quadro della situazione in Fvg è stata Chiara Cristini, dell’Agenzia Regionale del Lavoro: «Il problema maggiore per le donne riguarda soprattutto i tempi del lavoro, che non sono compatibili con quelli della famiglia» ha detto. «La maggior parte delle donne è occupata in settori quali la ristorazione, il commercio, l’assistenza: le donne impiegate in centri commerciali, ristoranti o servizi di pulizia lavorano in orari notturni, durante i pasti, la domenica; momenti fondamentali nella vita familiare. Per questo è importante sensibilizzare le imprese, affinché tengano conto delle esigenze familiari delle lavoratrici». Nel foyer di Cinemazero è aperta fino al 13 maggio la mostra “Il lavoro delle donne” a cura del circolo fotografico La Finestra di Porcia: 17 fotografi (donne e uomini) partecipanti al progetto hanno immortalato alcune donne della provincia di Pordenone nella loro realtà lavorativa, non solo professionale ma anche di cura, illuminando con la delicatezza e la dignità del bianco e nero donne, madri e lavoratrici del nostro territorio, bene prezioso per la società.

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