sabato 21 aprile 2012

RIUNIONE DEL 21 APRILE 2012 – SAN DONA’ DI PIAVE



ODG
Donne di partito:quale ruolo all’interno di Snoq?
Elezioni comunali, posizione e ruolo dei comitati Snoq
Cultura e sistemi educativi
Relazione sui convegni di Bologna, Roma, Milano

Interventi di:
Comitato Venezia (Paola,Grazia,Franca, Maria)
Comitato Rovigo (Francesca e..)
Comitato Vittorio Veneto (Gigliola)
Comitato Udine  (..)
Comitato Pordenone (Sonia)
Comitato Padova (Milvia..)
Rappresentante di San Stino
Rappresentante di Preganziol

Sono intervenute per prime le rappresentanti di Telefono Donna della CGL Venezia per presentare l’iniziativa di martedì 24 aprile presso l’Ospedale di San Donà su “il rientro al lavoro dopo la maternità”.

1 -Dopo di che la discussione si è aperta sul 1° argomento all’OdG.
Premesso che il problema del ruolo delle donne che fanno politica attiva all’interno dei partiti e anche di Snoq è emerso fin dall’inizio, si sottolinea che,  mentre a Siena hanno partecipato donne di ogni partito, nella realtà attuale dei nostri comitati sono entrate in Snoq soprattutto e quasi esclusivamente donne di sinistra .
Udine: presenza è solo di sinistra. Fatto presente che hanno mandato le loro proposte, per esempio sulle liste elettorali (50% donne) a tutti i partiti, ma hanno risposto solo quelli di sx. dagli altri nessun cenno di risposta o anche di critica.
Padova:  Snoq è e deve rimanere movimento autonomo, chi aderisce lo fa a titolo personale.
Dobbiamo rimanere un movimento e non una associazione, un movimento organizzato che si rivolge a tutti i partiti, per qualsiasi iniziativa dobbiamo rivolgerci sempre a tutte le forze politiche, sta poi a loro aderire o meno.
Venezia: all’interno del comitato ci sono tante donne del PD e della CGL che danno un enorme contributo a livello organizzativo.
San Donà : anche per il nostro comitato le donne del PD hanno dato un grande contributo, ma ci sembra che tra le donne promotrici del comitato e le donne PD, ci siano differenze di finalità. D’altra parte non si riesce a coinvolgere nessuna donna di destra, neanche a livello personale o di amicizia.
Rovigo: anche per loro la parte operativa è delle donne del PD SEL e CGL, le donne di destra semplicemente…  non ci sono. Anche contattate personalmente hanno reagito con freddezza.
Conclusione: lo spirito di Siena era di un movimento trasversale, nella realtà locale è diverso : c’è molta diffidenza verso le donne di altra appartenenza politica. Però le donne snoq devono parlare a tutte le donne.
 Quando le donne nelle istituzioni che si comportano come uomini , ci interessano?
Sonia di Pordenone propone iniziative su pari opportunità con raccolta firme con donne di dx e sx, in modo da far prendere coscienza delle realtà femminili soprattutto ai e alle giovani per cambiare la mentalità.

2 -  San Donà propone di partire già da ora per intervenire sulle liste elettorali delle future elezioni, sia a livello amministrativo che a livello nazionale. A livello locale propone di compilare un elenco delle persone che sono in consiglio comunale da troppo tempo, al fine di far nascere nei partiti la proposta di cambiamento.
Chi ha fatto più di due mandati dovrebbe lasciare il posto a nuovi nomi.
Oltre evidentemente alla percentuale del  50% di donne in lista.

Milvia sostiene che snoq deve appoggiare con forza la presenza di più donne nelle liste, ma non è d’accordo sulla limitazione dei mandati.
Per altre di noi la limitazione dei mandati è indispensabile altrimenti non c’è ricambio, anche generazionale. Il 13 febbraio il movimento non ha chiesto solo più donne, ma anche un generale cambiamento nella politica.
Paola: è una questione culturale, siamo state abituate a pensare di aver sempre bisogno di  un “padre”  e siamo noi per prime a chiederci se ce la possiamo fare, se abbiamo le capacità… dobbiamo uscire da questa cultura patriarcale per cui ci sottostimiamo e non ci fidiamo di noi stesse.
Snoq serve anche a questo : a farci e far prendere coscienza che SI, siamo capaci, abbiamo le capacità.
Conclusioni: ci sono poche donne candidate ed elette, in tutti i partiti. E’ questo che deve cambiare e infatti l’argomento FORTE deve essere quello delle liste 50 e 50.

3 – Udine: il problema è proprio culturale, senso di colpa, non sentirsi all’altezza ecc.
 Il problema è che siamo oberate tra lavoro, casa, famiglia, cura, cosa mettere al posto della cultura patriarcale?
La proposta è di cambiare il modo di fare cultura.
Proporre un insegnamento diverso iniziando dalle scuole, cambiare la cultura di genere : un nuovo sviluppo economico, cultura della pace, opporsi alle guerre, battersi per la laicità dello stato (visti i danni inferti alle donne dalle chiese in generale) , cultura della legalità e della giustizia, ecc.
Fare dei progetti pilota su identità di genere nelle scuole , bisogna lavorare dal basso per cambiare la cultura e portare questi documenti all’attenzione dei partiti.
A questo proposito sia da Roma che da Milano è sorta la necessità che, oltre ai macro gruppi esistenti:
-       Rappresentanza,
-       lavoro,
-       violenza di genere;
 nasca anche quello su scuola, cultura e sistemi educativ,i come progetto nazionale.
4 – e’ stata fatta una breve relazione da chi ha partecipato agli ultimi convegni  di Bologna sul lavoro (lavoro che è sempre stato pensato solo per l’uomo, sui suoi tempi e su misura per lui)
 Milano su rappresentanza politica (conclusione : MAI PIU’ SENZA DI  NOI, è tempo che gli uomini facciano un passo indietro),
Roma su organizzazione del movimento (deve rimanere un movimento o deve darsi una organizzazione di tipo partitico?).


Conclusioni finali: tutti gli argomenti erano sentiti, ma ci si è rese conto che è di primaria importanza pensare a quale debba essere la strada del movimento, come le notizie possano giungere dalla periferia al centro in modo corretto; come debbano essere organizzati i convegni per essere efficaci; cosa emerge di concreto e condivisibile dai convegni; per questo proponiamo che il prossimo incontro del Triveneto parta proprio da qui.

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