ODG
Donne
di partito:quale ruolo all’interno di Snoq?
Elezioni
comunali, posizione e ruolo dei comitati Snoq
Cultura
e sistemi educativi
Relazione
sui convegni di Bologna, Roma, Milano
Interventi di:
Comitato
Venezia (Paola,Grazia,Franca, Maria)
Comitato
Rovigo (Francesca e..)
Comitato
Vittorio Veneto (Gigliola)
Comitato
Udine (..)
Comitato
Pordenone (Sonia)
Comitato
Padova (Milvia..)
Rappresentante
di San Stino
Rappresentante
di Preganziol
Sono
intervenute per prime le rappresentanti di Telefono Donna della CGL Venezia per
presentare l’iniziativa di martedì 24 aprile presso l’Ospedale di San Donà su
“il rientro al lavoro dopo la maternità”.
1
-Dopo di che la discussione si è aperta sul 1° argomento all’OdG.
Premesso
che il problema del ruolo delle donne che fanno politica attiva all’interno dei
partiti e anche di Snoq è emerso fin dall’inizio, si sottolinea che, mentre a Siena hanno partecipato donne di
ogni partito, nella realtà attuale dei nostri comitati sono entrate in Snoq
soprattutto e quasi esclusivamente donne di sinistra .
Udine:
presenza è solo di sinistra. Fatto presente che hanno mandato le loro proposte,
per esempio sulle liste elettorali (50% donne) a tutti i partiti, ma hanno
risposto solo quelli di sx. dagli altri nessun cenno di risposta o anche di
critica.
Padova: Snoq è e deve rimanere movimento autonomo,
chi aderisce lo fa a titolo personale.
Dobbiamo
rimanere un movimento e non una associazione, un movimento organizzato che si
rivolge a tutti i partiti, per qualsiasi iniziativa dobbiamo rivolgerci sempre
a tutte le forze politiche, sta poi a loro aderire o meno.
Venezia:
all’interno del comitato ci sono tante donne del PD e della CGL che danno un
enorme contributo a livello organizzativo.
San
Donà : anche per il nostro comitato le donne del PD hanno dato un grande
contributo, ma ci sembra che tra le donne promotrici del comitato e le donne
PD, ci siano differenze di finalità. D’altra parte non si riesce a coinvolgere
nessuna donna di destra, neanche a livello personale o di amicizia.
Rovigo:
anche per loro la parte operativa è delle donne del PD SEL e CGL, le donne di
destra semplicemente… non ci sono. Anche
contattate personalmente hanno reagito con freddezza.
Conclusione:
lo spirito di Siena era di un movimento trasversale, nella realtà locale è
diverso : c’è molta diffidenza verso le donne di altra appartenenza politica. Però
le donne snoq devono parlare a tutte le donne.
Quando le donne nelle istituzioni che si
comportano come uomini , ci interessano?
Sonia
di Pordenone propone iniziative su pari opportunità con raccolta firme con
donne di dx e sx, in modo da far prendere coscienza delle realtà femminili
soprattutto ai e alle giovani per cambiare la mentalità.
2 - San Donà propone di partire già da ora per
intervenire sulle liste elettorali delle future elezioni, sia a livello
amministrativo che a livello nazionale. A livello locale propone di compilare
un elenco delle persone che sono in consiglio comunale da troppo tempo, al fine
di far nascere nei partiti la proposta di cambiamento.
Chi
ha fatto più di due mandati dovrebbe lasciare il posto a nuovi nomi.
Oltre
evidentemente alla percentuale del 50%
di donne in lista.
Milvia
sostiene che snoq deve appoggiare con forza la presenza di più donne nelle
liste, ma non è d’accordo sulla limitazione dei mandati.
Per
altre di noi la limitazione dei mandati è indispensabile altrimenti non c’è
ricambio, anche generazionale. Il 13 febbraio il movimento non ha chiesto solo
più donne, ma anche un generale cambiamento nella politica.
Paola:
è una questione culturale, siamo state abituate a pensare di aver sempre
bisogno di un “padre” e siamo noi per prime a chiederci se ce la
possiamo fare, se abbiamo le capacità… dobbiamo uscire da questa cultura
patriarcale per cui ci sottostimiamo e non ci fidiamo di noi stesse.
Snoq
serve anche a questo : a farci e far prendere coscienza che SI, siamo capaci,
abbiamo le capacità.
Conclusioni:
ci sono poche donne candidate ed elette, in tutti i partiti. E’ questo che deve
cambiare e infatti l’argomento FORTE deve essere quello delle liste 50 e 50.
3 – Udine: il problema
è proprio culturale, senso di colpa, non sentirsi all’altezza ecc.
Il problema è che siamo oberate tra lavoro,
casa, famiglia, cura, cosa mettere al posto della cultura patriarcale?
La
proposta è di cambiare il modo di fare cultura.
Proporre
un insegnamento diverso iniziando dalle scuole, cambiare la cultura di genere :
un nuovo sviluppo economico, cultura della pace, opporsi alle guerre, battersi
per la laicità dello stato (visti i danni inferti alle donne dalle chiese in
generale) , cultura della legalità e della giustizia, ecc.
Fare
dei progetti pilota su identità di genere nelle scuole , bisogna lavorare dal
basso per cambiare la cultura e portare questi documenti all’attenzione dei
partiti.
A
questo proposito sia da Roma che da Milano è sorta la necessità che, oltre ai
macro gruppi esistenti:
-
Rappresentanza,
-
lavoro,
-
violenza
di genere;
nasca anche quello su scuola, cultura e
sistemi educativ,i come progetto nazionale.
4 – e’ stata fatta una
breve relazione da chi ha partecipato agli ultimi convegni di Bologna sul lavoro (lavoro che è sempre
stato pensato solo per l’uomo, sui suoi tempi e su misura per lui)
Milano su rappresentanza politica (conclusione
: MAI PIU’ SENZA DI NOI, è tempo che gli
uomini facciano un passo indietro),
Roma
su organizzazione del movimento (deve rimanere un movimento o deve darsi una
organizzazione di tipo partitico?).
Conclusioni finali:
tutti gli argomenti erano sentiti, ma ci si è rese conto che è di primaria
importanza pensare a quale debba essere la strada del movimento, come le
notizie possano giungere dalla periferia al centro in modo corretto; come
debbano essere organizzati i convegni per essere efficaci; cosa emerge di
concreto e condivisibile dai convegni; per questo proponiamo che il prossimo
incontro del Triveneto parta proprio da qui.
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