Lo
SNOQ vuole ringraziare il Presidente della commissione 3^ Politiche
Sociali... del Comune di Pordenone, la Commissione tutta ,l'Assessore alle politiche sociali, che
riunitasi la sera de 23 maggio 2012, per discutere con i direttori
della ASS 6 e del Distretto Sanitario e tutti i membri e invitati
consiglieri, sul tema all'ordine del giorno:”
il Distretto Sanitario in città e nell'ambito: prospettive”.
Un
ringraziamento per aver potuto prendere la parola tramite la
portavoce dello SNOQ e porre dei quesiti che riguardano i servizi
socio sanitari e assistenziali del Distretto .
Riportiamo
qui integralmente l'interrogazione del comitato Snoq di Pordenone:
Nell'ultima
riunione dello SNOQ di Pordenone del 2 maggio scorso si è deliberato
per un incontro con il Sindaco Pedrotti, quale Presidente
dell'Assemblea dei Sindaci dell'Ambito Distrettuale n. 6 del Friuli
Occidentale, ambito nel quale ”I Comuni sono titolari della
funzione di programmazione locale del sistema integrato... e
definiscono le condizioni per l'accesso alle prestazioni erogate dal
sistema integrato...”legge regionale 31 marzo 2006 n.6."
Questi sono i quesiti che intendiamo rivolgere:
Premesso che il diritto alla salute (cure mediche e servizi sociali necessari) e il diritto alla dignità, sono pronunciamenti dei principi esplicitati nella Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo,
chiediamo che destinazione avrà il Consultorio familiare istituito, da legge n. 405 del 29 luglio 1975 dove:
- indica che è un servizio distrettuale destinato alla tutela della salute fisica, psichica e sociale della donna, della coppia, della famiglia, dei minori e adolescenti;
- sancisce che è un modello istituzionale ed organizzativo dei servizi consultoriali, che si caratterizza per la multidisciplinarietà del gruppo di lavoro e per l'integrazione tra attività sanitarie e psico-sociali;
-
afferma che nel Consultorio famigliare deve operare un'equipe formata
da diverse figure professionali: ginecologo, ostetrica, assistente
sanitaria,
pediatra, psicologo e assistente sociale.
pediatra, psicologo e assistente sociale.
Chiediamo,
inoltre, di chiarire che destinazione avrà il “Servizio Adozioni”e
il servizio “vaccinazioni” che attualmente opera in sinergia con
gli addetti del Consultorio secondo il “piano regionale di azione
per la tutela dei minori nel sistema integrato dei servizi”
approvato con DGR n. 1446 del 24 giugno 2009.
Chiediamo,
poi, di chiarire che intenzioni abbia l'amministrazione rispetto al
progetto “cittadella della salute”, sottoscritto con un accordo
di programma (convenzione del 21 settembre 2007) tra il Comune di
Pordenone l'ASS 6 e l'Azienda ospedaliera S. Maria Degli Angeli e mai
messo in discussione, opera che doveva sorgere a ridosso del sito
ospedaliero di via Montereale, finalizzata all'integrazione dei
servizi socio
sanitari ed assistenziali della Provincia di Pordenone.
Chiediamo,infine, di chiarire perchè in Provincia di Pordenone l’ambulatorio medico per gli irregolari risulta ancora chiuso dal 2009, pur essendo una struttura che con il volontario lavoro dei medici assicurava un presidio alla generale esigenza di tutti i cittadini ad non avere casi di eventuali malattie contagiose, oltre che la realizzazione di fondamentali principi di solidarietà sociale per soggetti deboli. La chiusura è stata effettuata in base all'ordinanza regionale che a suo tempo aveva trasmesso all’Azienda per i servizi sanitari n. 6 del Friuli occidentale, il parere dell’avvocatura sulla questione, e che ha impedito di fatto di rinnovare la convenzione, con Caritas e Azienda ospedaliera, oberando di conseguenza le strutture di pronto soccorso, poliambulatori, ospedali, ecc. , con costi più onerosi per la collettività, non adottando la prevenzione che tale ambulatorio per irregolari garantiva con costi esigui.
Come principio ispiratore per ogni decisione lo SNOQ di Pordenone auspica che le autorità competenti in materia di sanità e prevenzione tengano sempre presente l'articolo 32 della Costituzione che recita:
sanitari ed assistenziali della Provincia di Pordenone.
Chiediamo,infine, di chiarire perchè in Provincia di Pordenone l’ambulatorio medico per gli irregolari risulta ancora chiuso dal 2009, pur essendo una struttura che con il volontario lavoro dei medici assicurava un presidio alla generale esigenza di tutti i cittadini ad non avere casi di eventuali malattie contagiose, oltre che la realizzazione di fondamentali principi di solidarietà sociale per soggetti deboli. La chiusura è stata effettuata in base all'ordinanza regionale che a suo tempo aveva trasmesso all’Azienda per i servizi sanitari n. 6 del Friuli occidentale, il parere dell’avvocatura sulla questione, e che ha impedito di fatto di rinnovare la convenzione, con Caritas e Azienda ospedaliera, oberando di conseguenza le strutture di pronto soccorso, poliambulatori, ospedali, ecc. , con costi più onerosi per la collettività, non adottando la prevenzione che tale ambulatorio per irregolari garantiva con costi esigui.
Come principio ispiratore per ogni decisione lo SNOQ di Pordenone auspica che le autorità competenti in materia di sanità e prevenzione tengano sempre presente l'articolo 32 della Costituzione che recita:
"La Repubblica tutela la salute come fondamentale DIRITTO dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti.."
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