sabato 12 maggio 2012

Shirin Ebadi Premio Nobel per la pace a pordenone 12 maggio 2012


E’ una battaglia per le donne d’Oriente e d’Occidente quella che Shirin Ebadi combatte. Perché la sua, in realtà, è la lotta contro qualsiasi discriminazione e di conseguenza la difesa dei più deboli. Fin da quando era bambina, nel suo Iran, e mai avrebbe immaginato che nel 2003 sarebbe stata la prima donna musulmana al mondo a ricevere il premio Nobel per la Pace. Ma già allora, già «quando per strada prendeva le parti di chi soccombeva nelle zuffe», sentiva forte, dentro di sé, quel sentimento che solo più in là nel tempo avrebbe imparato a riconoscere: il senso, profondo della giustizia. Ha accettato con entusiasmo l’invito dell’Istituto Mattiussi a Pordenone, dove ha incontrato i ragazzi per «educarli a pensare» poi l'incontro con il sindaco Claudio Pedrotti che le ha consegnato  il sigillo della città, a una dei primi giudici donna in Iran, la prima a diventare Presidente della Corte Suprema - che ha pagato e ancora paga con l'esilio l'impegno, costante, coraggioso e instancabile in difesa dei diritti umani. In tale riunione Senonoraquando? di Pordenone, nella persona della portavoce Anna pagliaro, le ha augurato la solidarietà di tutte le donne del movimento e un ringraziamento per l'infaticabilità del suo lavoro in tutto il mondo, per far conoscere a tutti l'importanza della giustizia, il raggiungimento della pari opportunità e l'uguaglianza per tutti. C'è stata poi la consegna, da parte del vicepresidente del consiglio del Friuli Venezia Giulia Maurizio Salvador, di una medaglia della Regione.Nel tardo pomeriggio si  è spostata ad Aviano, a palazzo Bassi, nell’ambito di Salam Shalom accolta dal Sindacco e da tutta la popolazione, dove gli ascoltatori quasi rapiti dalla sua esposizione, ha con parole chiari e semplici declinato cosa è "Democrazia", che non è solo il governo della maggioranza ma sopratttutto rispetto dei diritti umani. vedi in Iran dove si sono svolte elezioni alla fine di una rivoluzione, elezioni che con una stragrande maggioranza ha sancito la repubblica islamica, un regime che viola i diritti umani. La democrazia non è una merce esportabile deve crearsi all'interno del popolo e lei crede che alla fine riuscirà, anche per merito delle donne che sono sempre di più accultorate e consapevoli. Ma chiede anche che i popoli europei non aiutino i dittatori corrotti e che il frutto della corruzione non venga accetttato in nessun deposito bancario.Che si condanni il regime iraniano non solo per il nucleare, ma perchè viola i dirittti umani. Azioni lunghe ma pacifiche che alla fine daranno i loro frutti.

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